Xylella, Centinaio: «Chiedo scusa alla Puglia per il voltafaccia dello Stato»

Il ministro delle Politiche Agricole ha volato sul Salento insieme al presidente di Coldiretti per ispezionare le aree infette

Non solo verso nord, la Xylella vira a ovest a pochi chilometri da Matera con i nuovi casi di contagio in provincia di Taranto: sei ulivi infettati a Montemesola e uno a Crispiano. Lo rende noto Coldiretti in occasione del sopralluogo in elicottero che il presidente, Ettore Prandini, e il ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, compiranno stamattina sull’area infetta da Xylella (da Brindisi a Lecce), per verificare dall’alto la strage di ulivi che ha cambiato il paesaggio del Salento. A Lecce Centinaio incontrerà gli agricoltori.

«Dopo anni di errori, incertezze e scaricabarile – dice Prandini – occorre un deciso cambio di passo con l’importante approvazione in Parlamento del Dl emergenze, profondamente modificato rispetto all’impostazione iniziale, per sostenere gli agricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di Xylella e burocrazia, anche grazie all’individuazione di varietà resistenti come il Leccino»

«Chiedo scusa alla Puglia perché lo Stato, che si può chiamare ministeri, Regione, politica italiana o magistratura, in questi anni ha voltato la faccia dall’altra parte». Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, a Lecce dopo il sorvolo in elicottero su 165 km di area infetta da Xylella. «Chiedo scusa – ha detto alle centinaia di agricoltori di Coldiretti presenti nel teatro Politeama Greco – non come cittadino, ma come ministro dell’Agricoltura e come rappresentante dello Stato italiano».

«Sembra una regione avvolta da una ragnatela, è impressionante. Sorvolando queste aree mi è venuta la pelle d’oca e più l’elicottero si soffermava su questi alberi diventati ormai dei tronchi bruciati e più mi arrabbiavo». Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, dopo il sorvolo di 45 minuti in elicottero su 165 chilometri di campagne su cui si trovano gli ulivi devastati dalla xylella, tra Brindisi e Lecce.
«Purtroppo – ha aggiunto – i tempi della macchina burocratica per dare una riposta immediata si sono allungati perché in Italia c’è un mostro che mi fa schifo, un mostro che se gli tagli una testa gliene escono subito altre due, ed è la burocrazia. Per ogni mese perso ci sono stati 2 chilometri (di ulivi, ndr) infettati».

Fonte: LaGazzettadelmezzogiorno.it