Tutto pronto per i due concerti dei “Pooh” al Palaflorio di Bari:

Con 56 brani iconici che attraversano la loro carriera, il concerto promette di offrire più di tre ore di emozionante musica.

Per oltre 50 anni, i Pooh hanno scritto la storia della musica italiana, e ora, con una serie di concerti in 12 città, celebrano il loro eccezionale percorso artistico. Il tour, iniziato a Taormina il 16 settembre, toccherà città di tutto il Paese, culminando con due date speciali a Bari al Palaflorio il 18 e 19 ottobre. Con 56 brani iconici che attraversano la loro carriera, il concerto promette di offrire più di tre ore di emozionante musica. I biglietti sono disponibili su Ticketone.

Alla vigilia Roby Facchinetti ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno.

Ricordi del Passato: Racconta il periodo degli anni ’60, quando i Pooh si esibivano nelle balere per modesti ingaggi. Uno dei ricordi più indelebili riporta a una villa a Torre a Mare nel 1968 e 1969, dove il gruppo suonò ogni sera per un mese. Fu durante questa esperienza che il loro brano “Piccola Katy” balzò al successo, segnando un momento epocale.

Legame con la Puglia: Il legame con la Puglia si estende nel tempo, evidenziato anche dalla decisione di raddoppiare la data del concerto a Bari a dimostrazione dell’affetto e dell’entusiasmo del pubblico.

La Carriera Straordinaria dei Pooh: Con oltre 100 milioni di dischi venduti e migliaia di concerti alle spalle, i Pooh sono una famiglia musicale che ha attraversato decenni di successi. Facchinetti sottolinea come la loro carriera sia stata una straordinaria avventura, trascorsa insieme a strumenti e famiglie.

Il Ritorno Negli Stati Uniti e in Canada: Nonostante una breve pausa nel 2016, il desiderio del pubblico e dei loro stessi figli li ha portati di nuovo sul palco. Facchinetti condivide il piacere di suonare ancora negli Stati Uniti e in Canada, rivelando che l’entusiasmo del pubblico è una forza trainante.

Eredi dei Pooh?: Rispondendo a domande su possibili eredi, Facchinetti augura a band come Modà e Negramaro una lunga storia di successo, ma sottolinea che la loro unicità e longevità sono difficili da replicare in un’epoca in cui tutto si muove rapidamente.

Ricordo di Stefano d’Orazio: Infine, Facchinetti parla dell’assenza di Stefano d’Orazio, scomparso a causa del Covid tre anni fa. Sottolinea che, nonostante la sua mancanza fisica, Stefano continua a essere parte integrante della band, offrendo ispirazione e guida insieme a Valerio Negrini nel loro viaggio musicale senza fine.